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3Digit | Rendering fotorealistici per progetti di Architettura, Urbanistica, Design e Prodotto
Architetto specializzato in illustrazione architettonica con 20 anni di esperienza realizza rendering statici fotorealistici per siti wen, brochure immobiliari, tavole da concorso, catalogo di prodotti, arredo e finiture
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Rendering fotorealistici

Il rendering fotorealistico non spiega un’idea di progetto, la mostra nella sua veste migliore  così come un’efficace fotografia di architettura fa con uno spazio reale.

 

Il disegno  a mano può essere incantevole, ma anche mendace, mentre un disegno tecnico è completo ed oggettivo, ma spesso di difficile comprensione per chi non è abituato a leggerlo. Il rendering fotorealistico riassume l’espressività dell’illustrazione e l’affidabilità dell’elaborato tecnico.

 

Che cosa sia un rendering è oramai quasi ridicolo spiegarlo. Tutti oramai abbiamo assimilato le parole 3D e rendering, guardiamo film pieni di effetti speciali incredibili che sappiamo essere realizzati al computer da artisti talentuosi in grado di dare vita e corpo ad un insieme di punti e linee in uno spazio tridimensionale virtuale, ricoprendoli con materiali anche questi creati al computer che interagiscono con ambientazioni e luci anch’essi virtuali. Quindi ci è chiaro che un rendering possa mostrare qualcosa che non esiste, o almeno che non esiste ancora.

 

Quasi tutti i software di progettazione oramai includono dei moduli di rendering, o si interfacciano molto bene con i programmi specializzati più diffusi come 3Dstudio max, Vray, Corona, Maxwell e tanti altri, ma prima o poi diventa chiaro che per quanto sofisticato possa essere il programma, per quanto ricche siano le librerie di materiali e modelli 3D, i computer ancora nonsanno “fare da soli”. Può sembrare strano, ma saper creare un rendering efficace è proprio come saper disegnare bene: complicato e richiede tempo ed esercizio, oltre che strumenti adatti.

 

È già difficile fare un modello 3D sicuro ed ottimizzato, in particolare se si usano modelli 3D pronti. Anche quando quei modelli sono disponibili, quasi sempre sono di pessima qualità, con troppi o troppo pochi poligoni. I materiali sono sovente approssimativi, e per quanti ce ne siano compresi nel programma ci sarà sempre quel punto di colore, quella fantasia o quella essenza che dovresti fare da capo. Ma poi bisogna essere anche un po’ fotografi e come uno stesso soggetto può venire benissimo o malissimo a seconda che chi lo raffigura sia competente o improvvisato, lo stesso un rendering che in sostanza è la fotografia di un soggetto virtuale può valorizzare o al contrario uccidere il soggetto. Bisogna saper scegliere il giusto punto di vista, saper posizionare le luci, trovare i giusti bilanciamenti di colore e sfocatura, popolare la scena opportunamente.

FRUIBILITÀ

Il rendering statico è la scelta di elezione quando l’illustrazione deve essere fruita in maniera semplice ed immediata e ad ampia diffusione. È perfettamente omologo alla fotografia ed aii media classici analogici, e quindi può essere stampato anche in casa o ufficio con ottimi risultati se deve andare a comporre una brochure da presentare direttamente al cliente, oppure essere composto in una pagina di catalogo, o in una pubblicità da diffondere su riviste e giornali. Può essere allegato così com’è in una semplice email, o essere condiviso in cloud o attraverso i social con la certezza ce dall’altra parte l’elaborato rimarrà sicuramente visibile e compatibile senza ostacoli di piattaforma, programma, potenza del device.

DETTAGLIO

L’immagine statica non ammette approssimazione. Il modo in cui siamo abituati ad osservare un’immagine, una fotografia, una grafica, un dipinto è lento, accorto, puntiglioso. La esploriamo in ogni dettaglio e quelli risolti con poca cura vengono rapidamente notati trasmettendo un’impressione di sciatteria che rischia di contaminare la stessa idea progettuale. D’altra parte l’immagine statica è spesso incompleta e sono necessarie più immagini per descrivere esaurientemente un progetto, lasciando comunque punti di vista ed angolazioni scoperti da affidare all’immaginazione dell’ osservatore che non sempre è vividissima.

COSTO

Un progetto non è mai finito finchè non lo si è realizzato. Essendo progettista io stesso so bene che le iterazioni di revisione>adeguamento>verifica possono essere quasi infinite e diventa quindi cruciale tenere sotto controllo l’effort e l’investimento per affrontarle. Se la fase di preparazione del modello tridimensionale, dei materiali ed in certa misura anche delle luci è una lavorazione indipendente dall’elaborato che verrà generato, immagine statica o animazione o ambientazione interattiva, l’impegno dell’hardware cambia invece grandemente a seconda che debba essere calcolata solo un’immagine statica oppure un’animazione, ad esempio. Quindi è molto più economico e rapido modificare un’immagine statica piuttosto che un’intera animazione.

EFFETTO WOW

Quando si opta per un rendering statico non ci sono numeri di magia che possano far sobbalzare il destinatario sulla sedia. Starà seduto comodo, magari sfogliando una brochure di progetto stampata e presentata con cura, durante un appuntamento prefissato. Oppure starà placidamente leggendo una pubblicazione di architettura o design, o magari un articolo online. Se quindi alla fine ci sarà un “wow” sarà per la qualità del progetto e non per il modo in cui sarà presentato. E spesso il progettista è di quel wow che ha bisogno, non dell’effetto speciale,